MUSICA E AMBIENTE

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Specie in via di estinzione

Da diversi lustri ormai in Italia, specie nelle stagioni fredde, è divenuto difficile imbattersi in una tipologia animale tra le più caratteristiche in passato del nostro territorio; una di quelle che hanno costituito un vanto per il nostro Paese e motivo di invidia o ammirazione per il resto del mondo, una specie ormai in via di estinzione: il concertista italiano (Italicus musicus symphoniacus).

È vero che in primavera e soprattutto in estate si segnalano frequenti avvistamenti (ovvero auscultamenti) di esemplari della specie, ma questo, oltre ad esser dovuto allo stagionale ed episodico apparire di approvvigionamenti, tende a trasformare la specie da stanziale in migratoria, se non addirittura rapace.

In effetti il numero degli esemplari di concertista italiano (di quelli cioè che fanno almeno un concerto a settimana, soglia di sopravvivenza individuale della specie) si avvicina ormai a quello degli esemplari di foca monaca - pure protetta da interventi legislativi del governo turco - ed è senz'altro inferiore a quello dei lupi appenninici.

Ci rendiamo conto che il ritorno della foca monaca nelle nostre acque è segno di una rigenerata vitalità del nostro ambiente marino, come pure non ci sfugge la rilevanza ambientale della riaffermata diffusione del lupo appenninico (che oltretutto, ululando, mantiene in vita un'altra delle patrie attitudini) ma qualcosa bisognerà pur fare per por fine alle sofferenze dell' Italicus musicus symphoniacus, appenninico o padano che sia!

Le soluzioni sono due: - o si interviene con leggi a sostegno dell'attività concertistica, destinando ad esempio parte dell'otto per mille al ripopolamento della specie, sovvenzionando le esecuzioni e le incisioni di autori italiani contemporanei (quelli sopravvissuti), promuovendo quelle di autori meno conosciuti del nostro patrimonio storico musicale, defiscalizzando in toto l'attività concertistica in quanto servizio di civiltà reso al cittadino, - o altrimenti non resta, ahimè, che abbattere quei pochi esemplari di concertisti rimasti che, oltretutto, incattiviti dalla penuria, si avventano sui propri simili e non fanno che sparlare dei Conservatori.

Ovviamente noi, concertisti e docenti in via di estinzione ovvero di (ruolo ad) esaurimento, ma ancora non del tutto incattiviti, propendiamo per la prima.

 

Luglio 1998.

 

Giuseppe Ficara

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